domenica 31 maggio 2009

Sin City








Las Vegas è il giocattolone che ti aspetti.
E' un plastico, un modellino in cui milioni di piccole pedine si muovono ogni giorno, senza pausa, 24 ore su 24, tra un tavolo di poker e uno di blackjack, tra un tiro di dadi e un giro della slot machine.
Ogni piccola pedina mette sul tavolo qualcosa, perché se sei lì un tentativo lo fai, perché se sei lì non hai quasi nient'altro da fare.
Le camere d'albergo sono bellissime e costano meno di un ostello, i drink sono praticamente gratis, tanto in un modo o nell'altro i soldi li spendi.
Ti muovi tra le migliaia di tavoli e non sai che ore sono, non ha praticamente importanza, a meno che tu non debba partire o controllare tra quanto comincia il prossimo torneo.

Vedi la faccia distesa e rilassata di un uomo che si sta giocando 200 dollari al minuto a blackjack, e a fianco vedi quella tesa di chi quei 40 dollari proprio non li può perdere.
Al gigante che guarda il suo modellino dall'alto non interessa quanto puoi perdere o vincere, il gioco va avanti lo stesso, che tu partecipi o no. Sei un pesce piccolo comunque.