Quando ho lasciato New Orleans - con l'unico piccolo dispiacere di non essere riuscito a vedere tutto quello che avrei voluto - in mente avevo Las Vegas, Los Angeles, San Francisco: la west coast.
Provavo una certa curiosità per il Texas, ma lo consideravo soprattutto una tappa intermedia, probabilmente breve, sicuramente necessaria per spezzare un viaggio di circa 40 ore.
A Chicago Fabio e Kathleen mi avevano parlato bene di Austin, meta che avrei sicuramente ignorato preferendole una più famosa Dallas.
Un doveroso grazie a chi mi ha evitato di finire sprofondato nel cemento e nelle più comuni e discutibili radici texane.
Dal 20 al 27 maggio sono stato ospite di Cole e Tracy, due ragazzi straordinari che ho conosciuto tramite couchsurfing.com (un sito che riunisce viaggiatori da tutto il mondo)
Austin mi ha stregato con la bellezza delle sue case, dei suoi parchi, della vita notturna sulla 6th street. Con il volo dei milioni di piccoli pipistrelli che tutte le sere disegnano un enorme serpente nero in cielo sul fiume Colorado, con i suoi barbecue, il buonissimo cibo messicano e le piccole cascate di State Park.
Ma soprattutto mi hanno stregato le persone che ho avuto la fortuna di conoscere e che mi hanno trattato come uno di loro in questa settimana che non dimenticherò.
Un grazie quindi a Roberto e Monia, che a New Orleans hanno insistito perché provassi l'esperienza del couchsurfing.
Ed un grazie infinito a Cole e Tracy, per la loro ospitalità, per la loro amicizia.
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