domenica 10 maggio 2009

Manhattan


Quasi ogni centimetro quadrato di Manhattan era gia' presente nel mio inconscio.
Camminarci e' come riunire i pezzi di quel puzzle mentale formato da tutte le scene di film e telefilm che me l'hanno raccontata.
Ma in quel puzzle mancava un pezzo - importante quanto l'Empire State Building o la Statua della Liberta' - che i film non potevano raccontare: l'odore.
E' bastato sentirlo per la prima volta perche' si attaccasse immediatamente a quel groviglio di informazioni gia' presenti nella mia testa.
Ed e' come se l'avessi sempre sentito anche in passato, mentre guardavo il capodanno del 2000 a Times Square in Strange Days, o mentre Woody Allen discuteva con la sua giovane fidanzata.
E' l' odore dolciastro di miliardi di spezie, diverse come le etnie che convivono qui con buona pace di Maroni e di chi si ostina a pensare che l'integrazione sia impossibile.
Qui non si puo' essere nient'altro che cittadini del mondo.

3 commenti:

  1. GRazie Alfre, e' stato come viaggiare con te.

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  2. Grande Alfre!
    Ti seguirò con attenzione.

    Passo l'indirizzo del blog a un amico che ha fatto il "coast to coast" qualche anno fa :)

    Buon viaggio!

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  3. Che bello leggere queste cose Alfre, passatela bene e goditi gli States alla faccia nostra che rimaniam nel golfo dei nesci...

    Alla prossima puntata :)

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